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L'edificio del secolo scorso è stato da sempre al centro della vita culturale di San Mauro Torinese. Dopo un periodo di abbandono sembra sia nata una nuova possibilità di utilizzo a sostegno di famiglie in difficoltà

EX CITTA’ DEI RAGAZZI: DALL’ABBANDONO A UN NUOVO FUTURO

Di luoghi abbandonati ne è pieno il mondo. Probabilmente anche nelle vostre vicinanze esiste una struttura ormai disabitata o inutilizzata da diversi anni, anche se non ci avete ancora fatto caso. Questi edifici, il più delle volte, esercitano una sorte di potere magico: risultano invisibili agli occhi di chi ci passa vicino in maniera distratta, come se non esistessero. Purtroppo per la maggior parte di essi, l’effetto è lo stesso anche agli occhi delle autorità, perché spesso si tratta di edifici dal grande valore storico o in alternativa di spazi che potrebbero essere recuperati per il bene dei territori e delle comunità. È questo il caso di un collegio storico presente a San Mauro Torinese, cittadina della prima cintura di Torino Nord.

 

Ex Città dei Ragazzi: quale futuro per il collegio?

Stiamo parlando dell’ex Città dei Ragazzi, struttura scolastica del secolo scorso, situata nella zona collinare del paese.

La scuola faceva parte di un progetto più ampio, ideato da Don Giovanni Battista Arbinolo nel secondo dopoguerra. L’obiettivo era quello di togliere i giovani dalla strada, soprattutto i ragazzi rimasti orfani dopo la guerra e, a causa della grande povertà del periodo, quelli abbandonati dalle proprie famiglie. Fu così che Don Arbinolo fece costruire una rete di collegi nella collina torinese. Il progetto si espanse presto in tutta la penisola. Il nome affidato al progetto, Città dei Ragazzi, non fu casuale: all’interno delle strutture si cercava di responsabilizzare i ragazzi rendendoli partecipi delle decisioni sulla vita della scuola, con tanto di nomine a ministri del collegio e con la simulazione di un vero e proprio governo. Oltre ad aiutare i ragazzi in difficoltà, all’interno delle strutture vennero organizzati diversi laboratori professionali per cercare di garantire un futuro agli ospiti adolescenti. Dagli anni Settanta poi il progetto entra a far parte della Diocesi di Torino ed espande i suoi spazi anche ai giovani immigrati sia dalle regioni dell’Italia meridionale che dai paesi esteri. Il centro situato nella collina sanmaurese fu utilizzato per questi scopi, fino ad un periodo compreso tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta.

Gli ultimi anni

Nel 2016, la struttura, dopo qualche anno di inutilizzo, è stata scelta per essere la casa di 24 richiedenti asilo africani minorenni arrivati in Italia senza genitori e senza riferimenti. Il progetto Home del 2014, finanziato dal fondo FAMI e promosso dalla Cooperativa Terremondo, si è occupato appunto di trovare una sistemazione a 50 giovani profughi, destinandone una parte proprio nell’ex Città dei Ragazzi di San Mauro. Tutto ciò fino al marzo 2019, quando il centro viene chiuso e i ragazzi vengono spostati verso altre destinazioni. Dopo circa due anni e mezzo di funzionamento e circa 170 migranti passati dalla struttura, l’edificio torna ad essere abbandonato a sé stesso.

Il complesso dell’ex Città dei Ragazzi

Osservandolo è possibile comprenderne fino in fondo le potenzialità. Dal vialetto che porta ai due edifici che compongono l’ex collegio si passa di fianco di un campetto da calcio dismesso, ormai vittima della natura incombente.  Nei pressi della prima palazzina si nota un incredibile panorama dall’alto sul paese di San Mauro e su una buona fetta di Torino, con le montagne piemontesi che incorniciano il tutto. La prima palazzina  veniva utilizzata come casa della dirigenza del collegio, con stanze da letto più ampie e spazi decisamente riservati rispetto ai dormitori presenti nel secondo edificio. Quest’ultimo, appunto, oltre all’ospitare i ragazzi del collegio (e poi negli anni successivi i migranti) è fornito di una piccola chiesa interna e diverse aree comuni che avevano le funzioni di mensa, magazzini ed aule per le lezioni.  Nel corso degli anni,  il passaggio di vandali e ladruncoli ha danneggiato alcuni aspetti dell’edificio. Ma nulla è irrimediabilmente perduto.

Il futuro della struttura

 

La struttura risulta essere ancora di proprietà dell’Opera Diocesana di Torino. I funzionari della stessa hanno raccontato di come già nell’estate del 2019 l’Ufficio Pastorale Migranti avesse impostato un programma per un’altra forma di accoglienza ma la proposta fu successivamente bloccata per questioni non dipendenti dalla Diocesi. Nonostante ciò, l’ente proprietario del centro ha continuato nella ricerca di soluzioni per un utilizzo sociale dell’immobile e lo ha messo a disposizione del Comune di San Mauro. Il sindaco Marco Bongiovanni, però, ha dichiarato che da parte della Giunta non ci sono attualmente piani programmati per un recupero dell’edificio. Ma forse si può intravedere un lieto fine alla vicenda: la Diocesi di Torino di ci ha rivelato che di recente sono stati avviati dei discorsi con una Onlus lombarda per ricominciare a sfruttare gli spazi dell’ex Città dei Ragazzi come centro per ospitare alcune famiglie in difficoltà.

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