A chi le avesse posto la più classica delle domande «Cosa vorresti fare da grande?», a 9 anni, dopo aver ascoltato per puro caso l’aria Un bel dì vedremo tratta dalla Madama Butterfly di Puccini, Cristina Mosca avrebbe risposto «la cantante lirica». Ora che di anni ne ha 27 può affermare con tutta la costanza e la determinazione che la contraddistinguono che è riuscita a realizzare il suo sogno.
Certo, non è stato semplice, soprattutto se si abita in un paesino della provincia di Torino, Foglizzo, 2500 anime e nessuno in famiglia è mai stato un appassionato di musica operistica. Uno zio, decide di assecondare la passione della nipote e le fa prendere le prime lezioni di canto. L’insegnante capisce immediatamente che Cristina è naturalmente dotata a livello vocale: la voce, il suo strumento, dovrà essere coltivato con cura perché potrà dare grandi risultati in futuro.
Comincia così lo studio, appassionato ma anche faticoso, con i primi rudimenti di musica, pianoforte, solfeggio e tecnica vocale, lezioni che la accompagneranno fino alle scuole medie quando Cristina (e la sua voce) diventa l’indiscussa protagonista di matrimoni e cerimonie. Cristina è un diamante grezzo che deve essere plasmato, per questo necessita di nuovi insegnanti che sappiano valorizzare al massimo la sua vocalità: Marcella Moriondo prima, Giovanni Botta poi. Questi professionisti l’accompagneranno durante tutta la sua carriera, svelandole i trucchi dl mestiere e fornendole supporto e sostegno nei momenti difficili.
Dopo il diploma del Liceo Sociopsicopedagogico Cristina spinge ancora di più sull’acceleratore per proseguire la sua strada: sa che non sarà facile, ma in fondo le cose semplici non le sono mai piaciute davvero.
Si aprono le porte del Conservatorio di Alessandria: biennio, triennio, più due anni di specializzazione, 7 anni di studio e sacrifici che la portano a conquistare la laurea magistrale in Canto lirico con il massimo dei voti e menzione e a muovere i primi passi nell’ambiente lirico.
Le opportunità per farsi notare non mancano: la partecipazione a “Amadeus Factory” una sorta di XFactor che raccoglie i migliori talenti usciti dai conservatori italiani, guidati da Elio (sì, proprio lui, quello di delle Storie Tese): «Un grandissimo musicista, conoscitore di arie d’opera e musica classica, oltre che personaggio coltissimo e divertente» tanto da finire insieme sulla copertina della rivista Amadeus Magazine.Oppure cantare L’inno di Mameli e Hallelujah di Leonard Cohen durante la festa dell’Arma dei Carabinieri a Torino. O insegnare canto lirico in scuole di musica dei dintorni, oltre che a esibirsi a teatro in vari spettacoli.
A marzo arriva inaspettata una proposta che Cristina considera “La ciliegina sulla torta”: «Mi sarei esibita in una serie di concerti per ricordare il centenario della nascita di Federico Fellini, con musiche di Nino Rota tratte dei suoi film, diretta dal maestro Marcello Rota accompagnata dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai». Fra le tappe di Fellini100 diversi teatri italiani e la partecipazione al Margit-Sziget Festival a Budapest, di fronte un pubblico di 2500 persone. Con il passare dei mesi, gran parte della tournée viene rimandata causa epidemia, ma Cristina non demorde ed è pronta a ripartire non appena la situazione migliorerà.
«Durante il primo lockdown ho mantenuto un atteggiamento propositivo, ho fatto molte dirette sui social, per parlare di musica, canto, teatro. In questa seconda fase, invece, dopo la chiusura di teatri, musei e luoghi della cultura, ho scelto di limitare la mia esposizione mediatica: non è giusto nei confronti di chi vive di musica, arte e cultura “svendere” la nostra professione e professionalità. Forse serve un po’ più di silenzio per far sentire la nostra assenza».
Il 2021 si prospetta un anno interessante: oltre al proseguimento degli spettacoli, è già stata confermata l’incisione di un CD per una importante casa discografica, senza dimenticare le lezioni ed esercitazioni quotidiane.
E se le si chiede su quale palco vorrebbe esibirsi, non ha dubbi: «Tutti sognano la Scala di Milano; il mio sogno nel cassetto è poter cantare davanti al Papa, magari un Ave Maria”.
Nell’attesa di poterla risentire presto dal vivo, giovedì 26 novembre alle 21,15 su Rai5 andrà in onda la registrazione di “Fellini100” tenutosi a ottobre all’Auditorium Rai di Torino, diretta dal maestro Marcello Rota e accompagnata dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.
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