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La mostra dedicata al grande poeta e scrittore sarà aperta fino al 30 aprile 2024, a ingresso gratuito, presso le Sezioni Riunite dell’Archivio di Stato di Torino

EDOARDO SANGUINETI NELLA CITTÀ CRUCIVERBA

Sarà aperta fino al 30 aprile 2024, presso le Sezioni Riunite dell’Archivio di Stato di Torino (Via Piave 21), la mostra Edoardo Sanguineti nella città “cruciverba”. L’esposizione dedicata al grande poeta e scrittore è parte di una più ampia rassegna ideata ideata dal Centro Studi Interuniversitario Edoardo Sanguineti in collaborazione con UniVerso, l’osservatorio permanente sulla contemporaneità dell’Università di Torino, Archivio di Stato di Torino, Accademia delle Scienze di Torino, Infini.to – Planetario di Torino e Museo dell’Astronomia e dello Spazio “Attilio Ferrari, Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Dipartimento di Studi Umanistici e StudiumLab, vanta il patrocinio di prestigiose istituzioni culturali nazionali quali, tra le altre, l’Accademia della Crusca e l’Accademia Toscana di Scienze e Lettere La Colombaria, della GAM – Galleria d’Arte Moderna di Torino e di RAI Teche.

La parola, che Sanguineti definì fabbrica del mondo, è il fil rouge della rassegna

La mostra, a ingresso gratuito, propone principalmente documenti e materiali del Centro Studi Interuniversitario Edoardo Sanguineti, con i quali interagiscono alcune schede lessicografiche selezionate provenienti dal Fondo esempi letterari (scarti e giunte) del Grande Dizionario della Lingua Italiana, al quale Sanguineti partecipò, grazie alla fondamentale mediazione dell’amico Tullio De Mauro, in veste di direttore dei Supplementi.

Di particolare rilevanza, per la prima volta esposti al pubblico, due recentissimi ritrovamenti che risalgono agli albori della carriera del Sanguineti poeta: il manoscritto di Composizione, la raccolta sottoposta nel febbraio 1950 a Cesare Pavese, che la rifiutò; due redazioni di Laszo Varga e il manoscritto finale di Laborintus, la fondamentale opera d’esordio di Sanguineti, nella redazione in cui il titolo era ancora Laberintus.

La rassegna nella quale la mostra è inserita comprende anche alcuni convegni, articolati in un percorso significativo per i luoghi e gli enti coinvolti che guarda ai diversi interessi di Sanguineti in un itinerario alla scoperta delle spinte creative dell’autore e delle molteplici relazioni interdisciplinari che portano a una incessante rideterminazione semantica dei materiali e degli oggetti. Le conferenze affrontano, di volta in volta, il rapporto di Sanguineti con la lessicografia e la sua capacità di riutilizzarla in chiave letteraria.

Dopo la seduta inaugurale del 27 novembre all’Accademia delle Scienze di Torino e l’appuntamento dell’11 dicembre al Planetario InfiniTo, dedicato a Le parole delle stelle, gli incontri proseguono l’esplorazione delle diverse declinazioni delle parole sanguinetiane: la descrizione sarà il tema dell’appuntamento Le parole dell’ecfrasi: la descrizione si fa arte, in programma il 26 gennaio 2024 alle ore 9.30alla Sezione Corte dell’Archivio di Stato (Sala conferenze – Piazza Castello, 209 – entrata da Piazzetta Mollino, 1 – presiederà Laura Nay dell’Università di Torino); Le Parole della Scienza sarà invece quello della conferenza ospitata dal Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi (Aula Magna, via Accademia Albertina 13 – Presiederà Cristina Giacoma dell’Università di Torino) il 19 febbraio 2024 alle ore 15. Le manifestazioni si concluderanno il 7 marzo 2024 alle ore 10.30 presso la Sala Multifunzionale della Cavallerizza Reale (via Verdi 7) con due lezioni magistrali e una tavola rotonda: presiederà Donato Pirovano dell’Università di Milano “La Statale”.

La parola, che Sanguineti definì “fabbrica del mondo”, è il fil rouge della rassegna, che esplora gli interessi lessicografici del poeta, strettamente connessi alla città di Torino, da lui definita città “cruciverba”, «con tutte le caselle bene a posto, secondo uno schema assolutamente geometrico, e con tutte le definizioni a posto». Una definizione che guardava anche al suo ruolo di “lessicomane”: nel capoluogo piemontese, infatti, il poeta collaborò ai progetti di due dizionari, pietre miliari della storia della lessicografia: il Grande Dizionario della Lingua Italiana (GDLI, Battaglia) e il Grande Dizionario Italiano dell’Uso (GDU, De Mauro).

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