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Dall'assistenza alla solidarietà, dalla formazione all'arte. In Piemonte ben 58 campagne di finanziamento collettivo nell'anno della pandemia

CROWDFUNDING E LOCKDOWN: IL SECONDO CORTOMETRAGGIO DI CHRISTIAN E LUCA

Ripartire dalle proprie passioni senza timore, sostenuti dalla collettività. Questo è ciò che Luca e Christian hanno visto nel crowdfunding: una possibilità. Quando? Proprio nel momento più duro a livello mondiale, quello che ha investito anche l’Italia come uno tsunami, e cioè il lockdown del 2020. Un anno fa tutto all’improvviso si bloccava, a tratti anche la speranza, ma due diciassettenni decisero che, al contrario, questa doveva essere più forte della paura. L’idea di Christian Carere, che ha scritto il testo del primo cortometraggio Paura della Paura, con l’aiuto di Rino Patti, si è concretizzata nella sua passione per il cinema, e il teatro, con questo film autofinanziato, che ha come attore protagonista lo stesso Christian e come regista l’amico Luca Vigna Lasina, calciatore e musicista.

Presentato sui social a novembre 2020, il corto porta con sé un messaggio universale: quando l’imprevedibile accade, per superarlo è necessario sostenersi, parlare, aggrapparsi a ciò che fa stare bene, come le proprie passioni o il luogo in cui si vive, ad esempio Quincinetto e le sue antiche case in provincia di Torino. Ma è solo a dicembre dello stesso anno, quando le restrizioni del lockdown hanno di nuovo interessato l’Italia e il Piemonte, senza però far vacillare i progetti dei due giovani, che un secondo cortometraggio, Il Volto Nascosto degli Uomini (Instagram @voltonascosto_official), ha occupato il tempo di Christian e Luca. Questa volta i ragazzi si sono affidati a Eppela, la piattaforma italiana di crowdfunding nata nel 2011, per finanziarlo, grazie all’aiuto di molti sostenitori. E, nemmeno a farlo apposta, la data prevista per l’uscita è il 27 marzo prossimo su Instagram (zerostationaps), in un nuovo lockdown per il Piemonte.

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Luca Vigna Lasina

Si conoscono dall’età di 12 anni, Christian e Luca. «La nostra vecchia passione in comune era il calcio – raccontano – era routine vedersi al campetto per rincorrere il pallone fingendo di essere Holly e Benji. Forse Luca è ancora Benji». Per ralizzare questo secondo corto hanno fatto ricorso al crowfunding. Una scelta precisa, oltre che una sfida. «Al giorno d’oggi i mezzi a disposizione per cercare di realizzare i propri progetti sono moltissimi – spiegano – Noi abbiamo deciso di farlo tramite un crowdfunding, presentando il nostro progetto sulla piattaforma Eppela e permettendo alle persone di credere in noi, sforando il tetto minimo di 800 euro e raggiungendo 1200 euro. Le riprese del nuovo corto hanno avuto inizio il 28 dicembre 2020 e sono durate dieci giorni. Non è stato semplice, né per la troupe, né per gli attori, tra le temperature basse e i cambi continui di Dpcm. Abbiamo scelto di girare nuovamente l’intero cortometraggio nel nostro paese d’origine, Quincinetto. Due sono i protagonisti, Jack e Heily. Jack (Christian Carere) interpreta un uomo ferito che si è rifugiato nell’alcool a causa di un malsano rapporto con la sua ex, Heily. La ragazza non crede più nell’amore, è incapace di amare, ma capace di ferire. Dietro questo nuovo cortometraggio c’è molto di più che un solo e banale concetto. Senza troppe chiacchere lasciamo spazio allo spettatore nella speranza che riesca ad immergersi all’interno del nuovo cortometraggio».

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Christian Carere

Tra il primo e il secondo cortometraggio non c’è un vero e proprio legame. C’è, piuttosto, la semplice voglia di trasmettere un messaggio. «In entrambi i casi – raccontano Christian e Luca – abbiamo deciso di portare concetti alle volte poco considerati, per dar spazio anche dove la luce ogni tanto non illumina. Paura della Paura trasmette un concetto partito da un’esperienza personale dell’autore, mentre Il Volto Nascosto degli Uomini è l’insieme di tante voci che per troppo tempo sono state in silenzio. Abbiamo voluto toccare la violenza psicologica che agisce sugli uomini che non riescono davanti a una delusione a parlarne, perché anche gli uomini, dietro quel profilo serio del non voler sembrare deboli, hanno dei sentimenti».

Ma non è tutto, perché da questa esperienza è nata anche un’associazione per i giovani: Zero Station APS, dove APS sta per Associazione di Promozione Sociale. «È la nostra creatura – dicono Christian e Luca – Si tratta di un’associazione di promozione sociale e culturale con un grande obiettivo: quello di valorizzare l’arte in tutte le sue forme. Noi ci occuperemo principalmente di cinema, ma sempre legato a contenuti sociali, trattando tematiche che riguardano i giovani. Oltre alla creazione di cortometraggi e magari in un futuro lungometraggi, ci piacerebbe organizzare anche corsi di approfondimento delle materie che stanno dietro alle creazioni cinematografiche, come la fotografia, la recitazione».

Crowdfunding: la generosità del Piemonte

In pieno lockdown la nostra regione ha raccolto nel 2020 circa 205mila euro per 58 campagne di crowdfunding attivate. Il maggior numero di donatori, 41mila e 200, si è registrato a Torino, una delle tre città, oltre a Milano e Roma, in cui più forte è stata questa esperienza. Sono stati gli Enti in prima linea nel fronteggiare il Covid, quali ospedali e organizzazioni che offrono assistenza socio sanitaria, le strutture che hanno ricevuto più donazioni in Piemonte. Questi i dati del report La resa dei conti di Rete del dono, fondata nel 2011 e con sede a Torino, in prima linea nel diffondere la cultura del dono, coinvolgendo chi crede nell’impegno del singolo della comunità a sostegno di progetti di utilità sociale e culturale, di solidarietà e impegno civile. Dagli inizi di marzo 2020 alla fine di maggio 2020, Rete del dono ha puntato il focus sull’emergenza, raccogliendo dati significativi, tra cui un rialzo dei donatori over 65. Tra le diverse campagne di crowdfunding ricordiamo:

  • Cardioteam per l’Ospedale Amedeo di Savoia per l’acquisto immediato di dispositivi di protezione individuale;
  • Consorzio Socio-Assistenziale del Cuneese per l’acquisto di dispositivi ma anche per risolvere il problema della comunicazione tra gli ospiti di queste strutture e le loro famiglie;
  • 2gether onlus, una rete di enti operativi in valle Susa che si è attivata per la comunità e per le strutture sanitarie in difficoltà nel fronteggiare il virus.

C’era una volta la Webathon

Da non dimenticare, poi, che era il 18 marzo 2020 quando andava in onda sul web un progetto nato dall’idea dell’autore e conduttore torinese Walter Rolfo. Si trattava di Webathon per il Piemonte, la maratona di solidarietà organizzata dalla Giunta e dal Consiglio regionale del Piemonte. Lo scopo quello di destinare oltre 500mila euro, raccolti in dodici ore di diretta social senza interruzioni e donati dai cittadini, alle strutture ospedaliere del Piemonte per l’acquisto di macchinari sanitari. Numerosi volti noti dello spettacolo hanno dato il loro contributo a questa staffetta social per l’emergenza Covid, come i piemontesi Cristina Chiabotto, Gabry Ponte, Marco Berry, Johnson Righeira, Samuel dei Subsonica e Piero Angela per citarne alcuni.

La cultura come speranza contro la pandemia

Nella seconda parte del 2020, dopo l’emergenza iniziale, l’attenzione si spostava in particolare su alcuni progetti riguardanti la cultura, il sostegno ai più deboli e la scuola. Tra questi ricordiamo:

  • Planetario di Torino con una campagna per trasformare in digitale le attività di divulgazione e formazione;
  • IC Tommaseo di Torino con la raccolta fondi #adottalascuola2020 in occasione della chiusura dell’anno scolastico, un anno particolare che porta i genitori e gli insegnanti a organizzare il consueto evento finale in versione digitale;
  • Sportabili Alba con una campagna per rendere il loro maneggio accessibile e capace di accogliere le esigenze di tutti;
  • Progetto Cantoregi per riportare il cinema a Racconigi, un grande successo che in poco tempo li porta a raggiungere l’obiettivo;
  • Fondazione Time2 a sostegno dei giovani e delle famiglie dell’Alta Valle di Susa.

La cultura, pertanto, come è emerso dai dati post Covid di Rete del dono, in Piemonte ha fatto centro. Un altro esempio è la piattaforma Innamoratidellacultura, nata nel 2014 a Torino nell’incubatore I3P del Politecnico come risposta alla crisi di liquidità del comparto culturale italiano, scelta nel 2019 da Fondazione Matera Basilicata per gestire le attività di crowdfunding. Durante il lockdown del 2020, come riferito dalla ceo Emanuela Luisa Negro Ferrero, la piattaforma ha registrato uno stop&go delle campagne, con un blocco iniziale di quelle in partenza a marzo, aprile e maggio, e poi una ripresa nel mese di luglio, in cui si è registrata una media di donazione di euro 230, senza quindi una diminuzione, riferita a un pubblico prevalentemente femminile e colto.

Attualmente, e nello specifico su Torino, risultano due importanti campagne di crowdfunding civico: Portici d’Artista, chiusa il 27 febbraio scorso, e Portici di Via Sacchi. I torinesi, eleganti per definizione, non hanno resistito al richiamo dell’arte, sostenendo in modo positivo la prima campagna e iniziando a partecipare alla seconda. Dopo emozioni legate all’urgenza, come quelle relative alla pandemia, ne sono emerse altre più orientate al piacere e al senso di appartenenza, ad esempio a una città che mira alla riqualificazione urbana di determinati luoghi.

L’archivio delle memorie. Dopo un anno dall’emergenza Covid ancora il Piemonte per il crowdfunding

Tra le tante campagne di crowdfunding, l’associazione culturale Radio Spazio Ivrea – che opera sul territorio del Canavese e del Torinese e svolge attività di promozione e utilità sociale – punta in questo momento sugli anziani. Grazie al progetto su Eppela Anziani On Air! – In Radio con i giovani, gli anziani, una ricchezza che non va ignorata, potranno raccontare le loro storie, interagendo con i giovani attraverso il canale radiofonico, mediante interviste. Stimolando emozioni e ricordi, si potrà creare un archivio delle memorie con podcast radiofonici e fruibili. Inoltre, il progetto mira a offrire corsi di formazione finalizzati al mondo radiofonico, così che anche gli anziani potranno diventare speaker radiofonici, divertendosi.

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