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Continua la collaborazione fra il progetto Promuovere e le scuole del territorio. La media "Carlo Levi" di Borgaro protagonista del laboratorio "Come diventare cittadini consapevoli nell'era di internet e dei social"

EDUCAZIONE CIVICA DIGITALE FRA INTERNET E SOCIAL MEDIA

Il progetto “Promuovere” continua a crescere e a coinvolgere nuove scuole e giovani. Nelle scorse settimane, in collaborazione con l’istituto “Carlo Levi” di Borgaro, abbiamo organizzato un laboratorio di educazione civica digitale dal titolo “Come diventare cittadini consapevoli nell’era di internet e dei social media”. Grazie alla disponibilità della dirigente Lucrezia Russo e degli insegnanti, coordinati dal professor Gian Luigi Braggio, abbiamo potuto affrontare in modo approfondito argomenti di cui i giovani hanno già sentito parlare: nello specifico, i rischi di una presenza sui social media e la frequentazione della rete quando non si hanno ancora le competenze (perché troppo giovani) per discernere con attenzione cosa è rischioso e cosa non lo è.

Tutti i ragazzi fra gli 11 e i 13 anni, con cui ci siamo confrontati, hanno dichiarato di possedere almeno un telefono cellulare personale, molti anche un tablet o computer e di usare questi strumenti per restare in contatto con amici e famiglia, utilizzando le app di messaggistica e i social network. La stragrande maggioranza dei ragazzi è iscritta a uno o più social network anche se non tutti li frequentano in modo “attivo”. Internet è anche la fonte principale di informazione per questa fascia di età.

Certo, la situazione sanitaria dell’ultimo anno ha incrementato di molto l’utilizzo dei dispositivi elettronici: con l’introduzione forzata della DAD i ragazzi hanno dovuto collegarsi anche per seguire le lezioni o per frequentare alcune attività extrascolastiche (alcuni corsi sportivi, lezioni di musica ad esempio) oltre che per rimanere in contatto con gli amici.

Durante questo percorso formativo abbiamo affrontato insieme alcune tematiche quali il Cyberbullismo in molte sue varianti tra cui “Bodyshaming” e “Hatespeech”, i rischi di un possibile adescamento online e la possibilità che venga “rubata” la nostra identità digitale per compiere truffe o altri reati, l’importanza delle impostazioni delle privacy. Una parte delle lezioni sono state dedicate al riconoscimento delle fake news per evitare disinformazione e alla possibilità di effettuare segnalazioni contro la loro diffusione e trasformarsi in veri e propri “acchiappabufale”.

Il laboratorio ha avuto un taglio molto pratico in cui i ragazzi hanno avuto spazio per intervenire in prima persona e raccontare le loro esperienze, senza il timore di essere giudicati.

Un’esperienza sicuramente interessante che contiamo di riproporre anche in altri istituti del territorio.

Di seguito potrete leggere una riflessione di alcuni ragazzi sul tema. Buona lettura!

“I social media, internet, sono ormai di uso quotidiano e quindi non ci rendiamo conto di quanto abbiano reso più semplice le nostre vite. Tutte le informazioni sono reperibili online, le notizie arrivano in tempo reale con una semplice ricerca sul web. Internet ha abbattuto molti confini tra le persone, tramite i social si possono conoscere persone che vivono in ogni parte del mondo, imparare nuove lingue e conoscere persone che potranno avere un significativo impatto nella nostra vita. È molto utile per studiare ed apprendere grazie a numerosi siti che contengono informazioni utili. Si può anche fare shopping online, cosa molto conveniente in una situazione come quella che stiamo vivendo noi oggi. Di certo però, internet non è tutto rose e fiori. Come ogni cosa nasconde un lato oscuro e pericoloso. Non ci rendiamo conto di quanto i social media e internet abbiano danneggiato i rapporti con le persone. Un problema purtroppo molto diffuso ai giorni d’oggi è il cyberbullismo. Si definisce tale quando un adolescente viene insultato e screditato online tramite chat, foto o semplici messaggi. Tutto ciò può portare anche al cybersuicide, cioè il suicidio causato dalla troppa pressione ricevuta online. Molto pericolosi sono poi i possibili attacchi da parte di hacker, virus e bug, che possono rovinare i nostri apparecchi elettronici. La parte più oscura del web è il famoso “dark web” detto anche “deep web”, una piattaforma che solo alcune persone conoscono davvero. Abbiamo pochissime informazioni a proposito di questo mondo nascosto, ma ciò che sappiamo è terrificante: si possono comprare organi al mercato nero, droga, armi e moltissime cose illegali. Un altro aspetto orribile di questi siti sono le dirette a pagamento in cui si vedono persone che realmente vengono torturate, uccise, rapite. Chiunque entri in questi siti può essere rintracciato e i propri dati personali possono finire in mano a dei perfetti sconosciuti. Bisogna stare molto attenti anche ai siti detti “non protetti”, cioè quelli senza le sigle “http”, perché possono rubare dati personali, numeri delle carte di pagamento, password. Le persone devono capire però che uno smartphone o un computer non sono la vita reale, che le amicizie non sono solo quelle online e che un follower in più o un like in meno non cambiano la tua persona. Non è quello che ti forma, ma la tua personalità, le tue passioni e le tue ambizioni. Internet può essere davvero utile, la cosa più importante è essere responsabili e non fidarsi troppo di chi si conosce online!”

I ragazzi della IIIA – Istituto Carlo Levi di Borgaro T.se

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