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L'autrice presenterà al pubblico "Le principesse non dicono le parolacce" mercoledì 12 luglio alle 20,45 nella sala "Lea Garofalo" del Comune di Mappano

Emma Russo: 2° romanzo per la scrittrice mappanese

Emma Russo e il ritorno alla scrittura. È di qualche settimana fa l’annuncio per l’uscita del suo nuovo romanzo “Le principesse non dicono le parolacce” pubblicato dalla casa editrice GFE. Un ritorno alla scrittura per l’autrice mappanese dopo aver esordito nel 2015 con “E poi… improvvisamente tu”, opera che aveva raccolto l’interesse della critica e del pubblico.

Emma, classe 1980, vive a Mappano, in questi anni non ha mai abbandonato del tutto la scrittura e la passione per i libri pur dovendola coniugare con il tempo da dedicare alla propria professione, quella di insegnante per la scuola dell’Infanzia, e alla famiglia di cui fanno parte il marito Andrea e le figlie Alice e Benedetta. A chi le chiede come è arrivata alla stesura di questo nuovo romanzo risponde:«È una storia che piano piano si è delineata nella mia testa e che, un pezzo alla volta, ho deciso di far emergere. Non è stato semplice: lavorando e dovendo gestire due bambine di età diverse, riuscire a ricavare il tempo per scrivere è stata un’impresa, ma poco alla volta ce l’ho fatta e ora il romanzo è qui tra le mie mani».

“Le principesse non dicono le parolacce”, il nuovo libro di Emma Russo

“Le principesse non dicono le parolacce” è il nuovo libro di Emma Russo, un romanzo la cui protagonista è Serena, coetanea della scrittrice che gestisce a Torino a pochi passi da Palazzo Nuovo un book cafè, un bar dove è possibile leggere, prendere in prestito e scambiarsi libri sorseggiando un caffè o un aperitivo.

Serena, al contrario del proprio nome, è tutt’altro che una ragazza tranquilla, come ci spiega la stessa autrice: «Serena ha un carattere molto sfaccettato, è un vulcano di idee, una persona dinamica ma contemporaneamente estremamente abitudinaria quasi al limite dell’ossessività. Nel corso della propria vita  ha avuto tutta una serie di vicende personali che l’hanno segnata  nel profondo, determinando un approccio particolare nei confronti di amicizia e amore. Mi piaceva enfatizzare questo contrasto utilizzando un nome che non rispecchiasse esattamente il suo carattere. Oltre a lavorare nel book cafè, Serena cura sotto pseudonimo il blog “Amore? No grazie! Preferisco un paio di scarpe” attraverso cui le persone inviano domande relative a esperienze sentimentali, famiglia, amicizia e a cui “Penelope” (questo lo pseudonimo scelto da Serena) risponde. Se vogliamo, anche questa “doppia vita” di Serena è frutto delle vicessitudini del passato con le quali la protagonista deve continuare a confrontarsi quotidianamente».

Cristian, il protagonista maschile del romanzo di Emma Russo

Serena durante il suo lavoro al book cafè si imbatterà, anche se sarebbe più giusto dire “si scontrerà”, in Cristian, affascinante docente di Lettere dell’Università di Torino la cui vicenda personale si intreccerà con quella di Serena. «Cristian, volutamente scritto senza “h”, è un po’ l’alter ego di Serena, quella figura che riuscirà a far sì che la protagonista si lasci andare e provi a riconquistare quella fiducia in se stessa e nelle relazioni interpersonali. Il rapporto con Cristian è uno dei filoni principali che troviamo all’interno del romanzo e proprio la sua evoluzione andrà di pari passo  con la maturazione e la presa di coscienza di Serena», spiega l’autrice.

Personaggi secondari: Francesca e la mamma di Serena

L’evoluzione del rapporto tra Serena e Cristian, come abbiamo detto poc’anzi non è l’unico aspetto attorno cui si sviluppa la vicenda narrata nel libro di Emma Russo; particolarmente riuscita la caratterizzazione di due personaggi secondari che con le loro peculiarità spiccano immediatamente fin dalle prime pagine in cui li si incontra. Francesca è la collega e socia di Serena al book cafè: diversa caratterialmente e fisicamente con una piena fiducia nei sentimenti e nelle relazioni umane; diverse, ma complementari: senza Francesca non potrebbe esistere Serena e viceversa.

Un altro personaggio che desta subito la simpatia dei lettori è la mamma di Serena: una ridente signora cubana, dedita alla Santeria, compare in più di una occasione diventando la co-protagonista di uno degli altri filoni all’interno del romanzo. «Una bella scommessa: sentivo l’esigenza di creare un personaggio vivace anche come contraltare per le proprie vicende personali, che si scopriranno man mano che si va avanti con la lettura  – commenta Emma –  una persona solare che si esprime in un italiano misto a spagnolo e che vive per la figlia. Un rapporto a doppio filo tra madre e figlia».

I luoghi dell’opera di Emma Russo

Torino è un’altra  grande protagonista di “Le principesse non dicono le parolacce”. Soprattutto i luoghi che gravitano attorno al quartiere universitario, dove ha sede il book cafè in cui lavorano Serena e Francesca. Una parte della storia viene ambientata a Caorle, località veneta a cui Emma Russo è legata da un legame affettivo.

La presentazione del libro di Emma Russo a Mappano

Chi volesse conoscere ulteriori dettagli sull’ultima opera letteraria di Emma Russo e porre direttamente domande all’autrice  può partecipare alla presentazione de “Le principesse non dicono le parolacce” che si terrà mercoledì 12 luglio alle 20,45 nella sala comunale “Lea Garofalo” a Mappano. L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Mappano. Ingresso libero.

 

 

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