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Una giornata-evento per la figlia del Negus sepolta al Cimitero Monumentale di Torino

ROMANE WORQ: UN OMAGGIO IN MUSICA

Un gruppo di musicisti, capitanati dal ciriacese Luigi Bairo ha organizzato una giornata evento dedicata a Romane Worq, figlia primogenita di Hailé Selassiè, il Negus, per ricordare gli 80 anni della sua morte.

Ma quale legame c’è tra una principessa africana, la storia italiana e dei musicisti locali?
Parte di questa storia è raccontata nel libro di Manuela Vetrano “Torino Silenziosa”, un viaggio all’interno del cimitero monumentale di Torino (edito da Il Punto- Piemonte in Bancarella), dove si raccontano le vicende di personaggi più o meno noti, sepolti nel cimitero torinese.

Romane Worq è uno di essi. La nobile era sposata con Merid Bayanè, comandante della resistenza etiope in prima linea contro i fascisti italiani che avevano occupato il suo paese con un’invasione feroce. Poco prima della caduta di Addis Abeba, il Negus scelse l’esilio volontario in Inghilterra con buona parte della famiglia reale, ma la principessa Romane Worq decise di restare a fianco del marito. Nel 1937 Merid Bayanè venne catturato dagli italiani e fucilato e la giovane donna fu rapita per ordine di Mussolini e trasferita insieme ai quattro figli maschi nel carcere dell’Asinara.

Un’altra interessante testimonianza della permanenza della donna etiope la si deve a Marina Rita Massidda nel suo volume “Asinara”. Un antenato dell’autrice, Guglielmo Massidda, era all’epoca il telgrafista dell’isola; grande appassionato di fotografia, a lui si devono alcuni scatti originali che ritraggono la principessa etiope in esilio, accompagnata dai bambini, le damigelle di corte e alcuni dignitari, tutti deportati nella colonia penale italiana. Purtroppo il più piccolo dei figli, Gedeon contrasse il tifo e morì in terra sarda.

Poco più tardi, un sacerdote che era vissuto in Etiopia venne in visita al carcere e riconosciuta la principessa fece in modo che potesse abbandonare l’Asinara e raggiungere Torino. Qui venne accudita dalle suore missionarie della Consolata fino al 1940, quando morì ad appena 27 anni per tubercolosi. Venne sepolta in forma anonima e nel massimo riserbo in un loculo in un’area poco visibile del Cimitero Monumentale di Torino, nel sotterraneo della sesta ampliazione.

La lapide portava semplicemente la scritta “A una mamma”. Successivamente, a pochi anni di distanza, nel 1944 morì anche il figlio Chetacceu, che venne sepolto accanto alla madre. E soltanto anni più tardi le lapidi vennero sostituite con quelle attuali, che recano i nomi in italiano ed etiope.

Nel 1970 il Negus Hailè Selassiè venne in visita ufficiale a Torino, ma pare che la sua breve permanenza nella città subalpina non abbia previsto una visita alla tomba della figlia e del nipote o almeno non ci sono testimonianze ufficiali al riguardo.

È qui che nasce l’iniziativa di Bairo: «Il 14 ottobre 2020, in occasione di quello che possiamo chiamare il Romane Worq Day, pubblicheremo sulle principali piattaforme digitali un mini ep con due o più brani musicali dedicati alla principessa.Non è un evento organizzato, ma piuttosto un invito agli artisti operanti nei campi più diversi a creare e diffondere nella giornata del 14 ottobre una loro opera o un messaggio ispirato alla principessa Romane, oppure dedicarle un concerto, una serata in un locale, una lettura o un’improvvisazione teatrale.

Non esiste alcun coordinamento dell’evento: ognuno può creare la propria opera e diffonderla attraverso i canali che preferisce. Esiste però una pagina informativa su facebook all’indirizzo https://www.facebook.com/Romaneuorh-Day-100180531822871. Chi lo desidera potrà pubblicare qui, dopo il 14 ottobre 2020, ciò che ha creato».

Parallelamente, domenica 11 ottobre, sempre in occasione delle commemorazioni per la principessa etiope, sarà possibile partecipare ad un visita guidata del Cimitero Monumentale, partendo proprio dalla tomba di Romane Worq per andare alla scoperta di altre importanti fugure femminili sepolte nel camposanto torinese. Ritrovo alle 10, visita condotta da Manuela Vetrano, costo 9 euro, prenotazioen obbligatoria a info@lacivettaditorino.it.

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